martedì 25 marzo 2014

Cenni storici sulla Protesta Fiscale

La resistenza fiscale è una scelta attuata dai cittadini che si concretizza nel non pagare le tasse nel momento in cui lo Stato non ascolta le richieste degli stessi.
Questa scelta avviene nel momento in cui i cittadini non si sentono più parte dello Stato come istituzione a causa delle scelte politiche di governo in materia economica e fiscale e, di conseguenza, anche civili e umane.
E' una scelta civile, pacifica ma molto forte.

Gli esempi di resistenza fiscale risalgono all'impero romano: gli zeloti si ribellarono non pagando le tasse e furono torturati e uccisi. Nel corso della storia la scelta di smettere di alimentare i vizi e il lusso dei governanti ha causato spesso la ribellione della classe media, per intenderci coloro a metà tra i poverissimi e i ricchissimi, la borghesia, quelli che, sono stati spesso esclusi dal potere politico ma che rappresentavano la classe economica più vivace, l'intraprendenza, il mercato. L'aumento della tassazione non toccava i ricchissimi, spesso legati al potere politico e i poverissimi che non avevano la possibilità di ribellarsi.

A coloro che sostengono l'inutilità della resistenza fiscale rispondiamo che l'alternativa è non pagare ugualmente ma farlo a testa china, sperando cosa? Che non ci trovino? Ottenere un prestito presso una banca e trovarsi l'anno dopo con le rate del mutuo più le nuove tasse? Suicidarci? Scappare? Oppure vivere, mantenere la propria famiglia, non diventare un disoccupato e cercare di convincere i nostri governanti, togliendo loro i soldi che non usano per i servizi statali ma per alimentare i loro vizi e i loro sprechi?

Noi scegliamo di vivere onestamente e saremo molto felici di pagare le tasse allo Stato per i servizi e non il Pizzo allo Stato per gli sprechi.

Il gruppo Protesta fiscale a oltranza

mercoledì 19 marzo 2014